sabato 25 aprile 2009

San Marco

Nonostante gli anni che stiamo vivendo mi pareva assurdo scrivere qualcosa sul 25 aprile.
Dopo la visione del Tg1 serale non più così assurdo.
I ggiovani vengono intervistati sul significato di questo giorno. Le risposte sono state...mi mancano le parole.
E quindi cito, colpito dalla disarmante assenza di vergogna:

Ragazzo: "Non so cosa si festeggi. So che non c'è scuola. E questo è l'importante!"
(forse se ci andassi a scuola...saresti un esperto di creazionismo)

Ragazza 1: "E' la festa dei lavoratori"
Ragazza 2: "Non è la mia festa... io non lavoro!"
(la battuta giusta al momento giusto)

Ragazza: "Cosa significa? Non mi significa niente, non ero nata!"
(applausi a scena aperta!)

Arrivato a questo punto però mi sento, come dire... ehm... obbligato (?) a fare il paio col servizio precedente. E cioè le dichiarazioni del presidente del consiglio su questa giornata di campagna elett...scusate, festa in Abruzzo (ma cosa è successo alla Sardegna che amava tanto? Noente! Ecco la risposta).
Dopo l'idea di equiparare ai Partigiani i repubblichini arriva il vero colpo di teatro: "i tempi sono maturi perchè la festa della liberazione diventi la festa della libertà".

Mi pare non ci sia nient'altro da aggiungere.
Tranne, forse:

E questo è il fiore di un partigiano
Morto per la libertà

che forse non mi appartiene ma che oggi dedico a mio nonno e a mio padre.

domenica 19 aprile 2009

Ron ha fatto un film...



...horror!

Nome in codice Silvan



Silvan finalmente viene fuori allo scoperto: è lui il capo della resistenza!

martedì 7 aprile 2009

Post per Giulio: fammi sapere

Bambini leggete pure, non me ne frega un cazzo:

"Un giorno nella foresta un orso ed un coniglio stavano camminando sereni. Ad un certo punto si fermano per cagare. Scrollando la gamba l'orso interpella il coniglio: ma... a te, da fastidio quando la merda si attacca al pelo? ed il coniglio risponde: no, a me no... quindi l'orso si pulisce il culo col coniglio!"
Eddie Murphy

"Mamma, mamma, mi compri un gelato? Quante volte te l'ho ripetuto Filippo, il fatto che dorma con tuo padre non significa che sia tua madre! Scusa zio Luca..."
Nevio Trento

Rimontati sulla sedia da cui sarete sicuramente caduti apprezzate anche l'immagine.

sabato 4 aprile 2009

Jackie Brown (le pagine successive)

"Non lo vuoi un bel cappello di paglia? Ehi, allora un paio di bermuda. Oppure una camicia hawaiana, che ne dici? Guarda, Louis."
Lo faceva diventare matto.
Aveva attraversato Burdine's con dietro Melanie che continuava a toccargli il braccio e dirgli di guardare i cappelli, le camicie, i costumI da bagno. Spinse la porta d'ingresso, si ritrovò fuori e per un attimo provò una sensazionne di sollievo, davanti alle file di auto parcheggiate nella luce del tardo pomeriggio. Cazzo, però adesso non ricordava dove avevano parcheggiato. Melanie non ci avrebbe messo molto a capirlo. Non era in questa fila proprio davanti all'ingresso, era due o tre file più in là, ne era quasi certo. A sinistra. Quando erano arrivati al centro commerciale Louis stava pensando al perchè erano lì, non si era preoccupato di memorizzare il posto dove avevano parcheggiato. Esci dalla porta sbagliata e sei nei pasticci. Nei centri commerciali la gente non fa altro che perdere la macchina. E' proprio per aiutarti che mandano in giro gli uomini della sicurezza su quelle piccole utilitarie bianche, le Jimmy GMC. Poteva aspettare che fosse Melanie a incamminarsi.
Ma lei non lo fece, stava aspettando lui."Non hai idea di dove abbiamo parcheggiato, vero? Cazzo, voi due siete proprio i cazzoni più grossi che abbia mai visto in vita mia... Come cavolo hai fatto a rapinare una banca? Sei uscito e ti sei messo a cercare la macchina? Faresti meglio a darmi il sacchetto, Louis, altrimenti finirai per perderlo."
Lui non disse niente.
"Io lo tengo e tu vai a prendere la macchina" disse lei. "Anzi no, così non funziona. Non sai dov'è."
Lui pensò di darle un pugno.
"oppure io vado a prendere la macchina" disse Melanie, parlando molto in fretta "usciamo di qui, dividiamo i soldi e ognuno va per la sua strada. Fanculo Ordell."
Un pugno in piena bocca.
"Okay, andiamo" disse lei. "E' da questa parte, Lou-is. Su, dammi la mano."
Lei allungò la sua, in attesa. Quando lui non la prese lei si incamminò e lui le andò dietro; raggiunsero la seconda fila poi attraverso le macchine fino alla successiva. Melanie proseguì per qualche passo di fianco alle auto parcheggiate e si fermò.
"E' in questa fila?"
"Sì, giù in fondo."
"Sei sicuro?"
Lui partì in quella direzione.
Lei disse: "Lou-is" fece dietro front e tagliò attraverso le macchine fino alla fila successiva.
Lui la seguì. Quando viveva a South Beach, qualche volta gli era capitato di bere parecchio e dimenticare dove aveva parcheggiato, poi gli era toccato andare su e giù per le strade cercando la macchina. Quel pomeriggio prima di andarla a prendere si era fatto qualche bicchierino. Melanie si fermò.
"Louis, sono davvero preoccupata per te, sul serio" disse. "Tu hai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te." Riprese a camminare, dimenando il culo davanti a lui nella sua gonna bianca attillata. Stava per tagliare di nuovo attraverso le auto quando si fermò e si girò a guardarlo.
"E' in questa fila o nella prossima?"
"Questa" disse lui, senza preoccuparsi se fosse vero o no. Ne aveva avuto abbastanza.
"Sei sicuro?" disse lei.
"Non dire nient'altro, okay?" disse lui. "Ti avverto, tieni chiusa quella bocca."
Lei sembrò sorpresa, ma poi riprese la sua aria sfacciata e stava per parlare quando Louis sollevò di scatto la sua mano.
"Parlo sul serio. Non dire un'altra cazzo di parola."
"Okay, Lou-is..." disse Melanie.
E gli disse che di quel passo lui avrebbe passato la notte là a cercare la sua auto; tutto questo mentre lui si infilava una mano nella giacca per prendere la Beretta che gli aveva dato Ordell. Quando lei la vide si zittì. Sbiancò in viso. Ma poi, Cristo, ricominciò a parlare. Louis non sentì che cosa disse perchè proprio in quel momento le sparò. Bam. La vide rimbalzare addosso a una macchina. Bam. Le sparò di nuovo, per sicurezza e perchè gli faceva un bel effetto. E questo fu quanto. Raggiunse la sua Toyota, che era dove aveva detto lui, salì a bordo con il sacchetto e rifece la fila a marcia indietro. Arrivato al punto dove le gambe abbronzate di Melanie spuntavano dalle auto parcheggiate, Louis abbassò il finestrino. "Ehi, guarda" le disse "l'ho trovata" e uscì dal parcheggio. Una di quelle Jimmy bianche stava arrivando dalla fila di fianco.
Elmore Leonard: Jackie Brown, pagg 247-249