"Le registrazioni discografiche, che preservano artificialmente l'effimero, hanno dimostrato l'inutilità di riciclare le nostre idee musicali con la semplice riproduzione di quell'intuizione avuta in passato, e di cui continuiamo a servirci per l'esecuzione di una data opera, come fosse uno strumento comodo e immutabile. Una registrazione è un mezzo assai più perfetto dell'uomo, se si vuole riproporre all'infinito un'interpretazione che fu il risultato di una comprensione spontanea; ma il dovere dell'uomo è quello di trovare le verità nuove e impellenti di un'opera, se dovrà studiarla ed eseguirla più di una volta. La musica perde il suo potere quando il musicista perde la curiosità e l'umiltà davanti a essa."
Daniel Barenboim
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