sabato 2 agosto 2008

Del discorso sullo stato dell'unione



Ad undici mesi dall'apertura di questo esperimento chiamato "back to pontebs, nothing changes" la mia attività bloggistica ha subito una brusca frenata. Di quelle come quando non c'era l'abs.
Questo perchè un mese fa sono giunto ad uno di quei crocevia che ti segnano la vita oltre che la via.
Un giovedì pomeriggio mi hanno telefonato a casa e mi hanno convocato ad un colloquio di lavoro per il giorno seguente.
Il martedì successivo, il primo luglio, è stato il mio primo vero giorno di lavoro.
Non so se ho venduto l'anima al diavolo come Mr Johnson al "suo" crocevia ma il punto è che mi son tuffato in questa avventura senza controllare se l'acqua era abbastanza fonda. E sinceramente al momento non mi interessa più di tanto. Non mi interessa perchè al momento non so ancora nuotare.
Il lavoro è più o meno quello che al momento mi interessa maggiormente e per questo mi ritengo fortunato. Ancor più fortunato perchè io il lavoro proprio non lo cercavo. Anzi.
Per me questo significa che qualcuno ha visto nel mio operato qualcosa di buono, non so dove, non so quando, e ha riposto in me delle aspettative. Aspettative che non voglio tradire per l'ifinita stima in chi mi ha saputo insegnare.

L'impatto è stato devastante, orari assurdi, più di mille chilometri a settimana, un ruolo di grande responsabilità e soprattutto la più totale ignoranza della materia. Ignoranza che devo annullare nel minor tempo possibile ed in corso d'opera. Non ci sono corsi che ti insegnano cosa fare. Prima di tutto devi fare, e se mentre fai anche pensi forse sbagli solo le prime due volte...
L'impatto è stato talmente devastante che il quarto giorno, fermo in tangenziale, ricevendo insulti per telefono, volevo mandare tutto a puttane.
Se sono qua non l'ho fatto, continuo ad ingoiare merda ma ho completato il primo mese. Ogni giorno è diverso, ogni giorno c'è un problema nuovo, ogni giorno imparo qualcosa di nuovo. Dai colleghi più anziani, dalle impiegate in ufficio e soprattutto dagli operai in cantiere.

Essendomi votato anni fa al "tutto o niente" ho dato il mio primo esame lavorando. Trovando proprio nel lavoro, ed in alcuni colleghi, degli stimoli che credevo impensabili. Stimoli a finire gli studi il prima possibile per poi trovarmi, al momento della laurea, con un bagaglio d'esperienza altrimenti impossibile. Materia, l'esperienza, che giorno dopo giorno ritengo sempre più fondamentale per chi decidesse di intraprendere questa strada.

Mi piacerebbe usare questo post per ringraziare chi mi ha seguito dalla prima ora, chi ho conosciuto lungo la via e chi mi ha detto cosa ne pensava quando il lavoro era solamente un'ipotesi ancora più che acerba.
Sto imparando a nuotare.
Grazie.


Cosa centra il video? Assolutamente niente, sto ascoltando la DMB mentre scrivo.

1 commento:

Marco ha detto...

ciao Marco, sono veramente contento per te: secondo me hai fatto bene a buttarti, poi caso mai se non riesci a nuotare puoi sempre chiamare una bagnina stile baywatch a salvarti... probabilmente ad ottobre mi trasferisco a Villach per il secondo anno di master, magari ci si becca.
Ho qualcosa da ridire sulle offese tue e della tua amica al beato Luciano da Correggio... mi sa che ti vergognerai di me, e ne hai ben d'onde (sempre che si scriva così...) Ps: sono persino andato a San Siro... e me ne vanto!
Mandi