Visto che per il post sulla giornata di ieri mi serve un aggeggio per trasferire le foto inganno il tempo con un film.
Ho visto questo film coreano, "The City Of Violence" del 2006 e presentato fuori concorso a Venezia.
Devo dire che chi cerca un film d'azione senza fronzoli o una trama intrigata ed ingannevole ne sarà sicuramente entusiasta.
Ryoo Seung-wan, allievo di Park Chan-Wook (Old Boy...), racconta la dissoluzione dell'amicizia di cinque ragazzi che crescono a suon di botte. Una volta adulti, la loro abilità di menare le mani la mettono al servizio della giustizia o del crimine. Uno di loro muore e gli altri si ritrovano al suo funerale a tesserne le lodi, a ripercorrere la loro adolescenza, a ripensare a tutti quei momenti che li hanno visti insieme affrontare frotte di coetanei nel tentativo di affermare la loro superiorità.
Notevole, dal mio punto di vista, il gioco di citazioni. Da un lato c'è Quentin Tarantino che omaggia il cinema orientale (e non solo) con i suoi "Kill Bill", qui invece abbiamo palesi richiami al cinema occidentale. Come non notare le bande di ragazzi truccate come ne "I guerrieri della notte" oppure tutta l'atmosfera da spaghetti western che permea la pellicola con le inquadrature strette e la colonna sonora classica. Inoltre le scene d'azione sono spezzate da sdrammatizzazioni in puro stile "Indiana Jones", che rimane un masterpiece di genere.
Mi piace? Un piccolo cult.
Ho visto questo film coreano, "The City Of Violence" del 2006 e presentato fuori concorso a Venezia.
Devo dire che chi cerca un film d'azione senza fronzoli o una trama intrigata ed ingannevole ne sarà sicuramente entusiasta.
Ryoo Seung-wan, allievo di Park Chan-Wook (Old Boy...), racconta la dissoluzione dell'amicizia di cinque ragazzi che crescono a suon di botte. Una volta adulti, la loro abilità di menare le mani la mettono al servizio della giustizia o del crimine. Uno di loro muore e gli altri si ritrovano al suo funerale a tesserne le lodi, a ripercorrere la loro adolescenza, a ripensare a tutti quei momenti che li hanno visti insieme affrontare frotte di coetanei nel tentativo di affermare la loro superiorità.
Notevole, dal mio punto di vista, il gioco di citazioni. Da un lato c'è Quentin Tarantino che omaggia il cinema orientale (e non solo) con i suoi "Kill Bill", qui invece abbiamo palesi richiami al cinema occidentale. Come non notare le bande di ragazzi truccate come ne "I guerrieri della notte" oppure tutta l'atmosfera da spaghetti western che permea la pellicola con le inquadrature strette e la colonna sonora classica. Inoltre le scene d'azione sono spezzate da sdrammatizzazioni in puro stile "Indiana Jones", che rimane un masterpiece di genere.
Mi piace? Un piccolo cult.
1 commento:
Grazie della segnalazione. Molto interessante.
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