Che cazzo d’ora era?
Fuori era ancora buio. Non potevano essere le otto.
E la sveglia non smetteva di suonare
Si alzò per spegnerla. Erano le sei. Aveva sbagliato ad impostarla la sera prima.
Il disappunto scese un po’, c’erano ancora due ore di sonno prima della vera sveglia.
Sì, due ore; due ore meno il tempo che ci impiegava a riaddormentarsi. E faceva veramente freddo. Ce ne sarebbe voluto prima di acclimatarsi di nuovo al tepore accumulato durante la notte.
Non devi pensare si disse. Se vuoi riprendere sonno non devi pensare. Solo così scivolerai inavvertitamente nell’incoscienza.
Si mise a pensare.
Si mise a pensare alle previsioni del tempo. Più precisamente ai colonnelli dell’aeronautica che conducono le previsioni del tempo. Era come loro. Una versione civile dei presentatori del meteo.
Come loro poteva sfoggiare solamente i nastrini dell’anzianità di servizio. Neanche uno conquistato sul campo. Applicando alla sua vita il suo metro di giudizio non aveva mai conquistato niente. Mai ottenuto l’onore delle armi. Anzi, ogni risibile vittoria era stata accompagnata da danni collaterali spropositati. Danni utilissimi a rimetterlo al suo posto, danni che tramutavano tutto in sconfitta.
Non devi pensare si disse.
Qualcuno il meteo lo deve condurre…
martedì 4 dicembre 2007
Meteo
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1 commento:
niente male! Non sono un critico letterario... anyway...who cares? Personalmente mi piace e questo credo sia quello che conta per chi scrive. Continua così!
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