lunedì 3 settembre 2007

L'allenatore

Premessa
E' il primo libro di John Grisham che leggo (avevo iniziato "Il socio" ma mi ricordavo troppo il film). L'ho letto in mezza giornata.

Se volete la trama ve la leggete qua. Vi basti sapere che l'allenatore della squadra di football della cittadina di provincia sta per morire. I suoi ex giocatori si ritrovano per l'attesa. Fra loro c'è Neely Cranshaw, il quarterback dalla carriera stroncata da un infortunio.

Oltre all'abbondare di terminologia tecnica, magari ostica ai profani, il libro è farcito di colazioni ai Diner Cafè, birra e pistolotti sul sacrificio e sul sudore in campo che porta a risultati anche fuori. C'è poi tutto il campionario umano degli ex giocatori: il banchiere, il criminale con la facciata pulita, il galeotto, l'omosessuale con la libreria e appunto il quarterback che vende case perchè la carrierea è finita al college.
Uno pochi libri di Grisham senza avvocati, così semplice da essere, secondo me, favoloso.

"Più era grosso e meglio era. Nelle esercitazioni di placcaggi, quando le cose non gli andavano a genio, [...] si catapultava in un tackle difensivo contro qualcuno quindici chili più pesante di lui e in tenuta da gioco completa. [...] Amava la violenza del football e la esigeva da tutti i suoi giocatori." pag25

"Scotty Reardon era un giocatore di special team del secondo anno che in quell'agosto pesava sessantacinque chili, ma, al momento dell'autopsia ne pesava cinquantotto. Durante il terzo giro di gradinate, era stramazzato fra la terza e la quarta fila della tribuna di casa e non aveva più ripreso conoscenza. [...]
I ragazzi avrebbero raccontato come Rake aveva tenuto in grembo la testa di Scotty mentre attendevano entrambi un'eternità di udire una sirena." pag54

"-Odiavo te, e questo mi faceva odiare il football.-
-Ecco qui.-
-Era sciocco. Uomini adulti che piangevano per una sconfitta. [...] Ragazzi diciasettenni idolatrati al punto da convincerli di meritare di essere idolatrati. Due pesi e due misure: se un giocatore di football copiava ad un compito, tutti si facevano in quattro per proteggerlo. Ma se a barare è uno che non gioca, si becca una sospensione. Tutte quelle stupide ragazzine che non vedono l'ora di darla a uno Spartan. Tutto per il bene della squadra. Messina vuole che le sue giovani vergini si sacrifichino per i grandi campioni di casa. Oh quasi dimenticavo. Le Pep Girls! Ogni giocatore ha la sua piccola schiava personale che il mercoledì gli fa i biscottini, il giovedì gli fa trovare lo spirit sign posizionato sul prato di casa, il venerdì gli lucida il casco e il sabato...che cosa gli offre il sabato, Neely? Una sveltina?-
-Soltanto se lo vuoi.-" pagg121-122

"Sono rari gli allenatori capaci di sollecitare i propri giocatori al punto di passare la vita agognando la loro approvazione. [...]
E sono rari gli allenatori capaci di enfatizzare ogni insuccesso quando la gara appartiene ormai a un lontano passato. Quando i medici lo avevano informato che non avrebbe più potuto giocare, la sensazione di Neely era stata di aver deluso le ambizioni che Rake coltivava per lui. Quando il suo matrimonio era fallito, gli era parso quasi di vedere il cipiglio di disapprovazione di Rake. Quando la sua attività immobiliare si era assestata in un tran tran privo di obiettivi chiari sapeva che, se gli fosse stato a tiro, Rake non gli avrebbe risparmiato una reprimenda. Forse la sua morte avrebbe ucciso il demone che lo tormentava, ma lui aveva qualche dubbio." pagg130-131

Mi piace? Vado a rivedere "Friday Night Lights" e "Ogni maledetta domenica".

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