martedì 4 settembre 2007

Le voci del bosco

Dell'autore; Mauro Corona, ne voglio parlare un altra volta, magari dopo averlo "conosciuto" meglio.
Di certo su di lui sono state dette e scritte un sacco di stupidaggini.

Il libro è estremamente snello e facile da leggere (un'ora circa) ma per comprenderlo spesso mi son trovato a dover rileggere alcuni passi più volte.
Mi piace il suo modo di scrivere, asciutto, con le parole misurate, ognuna con un significato voluto.
Si capisce che fra i mestieri che svolge di giorno in giorno c'è anche lo scultore. Il mestiere di che deve togliere, sottrarre, per liberare l'essenza della materia.
Si capisce che è un uomo di montagna, nato in montagna, abituato alla salita come filosofia, che chi vive in pianura non può concepire.
Si capisce che per lui ha riservato il carpino, il legno più duro, che ha sofferto, nodoso e che d'inverno però riscalda più degli altri.

Mi piace? Vorrei essere un larice, ma.....

1 commento:

whiteknight ha detto...

Secondo me Mauro Corona è uno scrittore molto sopravvalutato. Concordo comunque sul fatto che scrive in modo molto semplice a asciutto. Personalmente di lui ho letto solo "Gocce di resina", e devo dire che per me è stata una profonda delusione. Mah. Forse avevo aspettative troppo alte, vista l'immagine quasi mistica che si è (o che gli hanno)costruito. O forse ho letto il libro sbagliato.